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La carezza della neve

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L’aria di neve pervade gentile il dicembre,
dimentico del malinconico pianto
d’appassite rose di settembre.

Il cembalo dei ricordi
tintinna soave nella mattina.

Nel balenio della memoria,
le tue alabastrine mani
m’accarezzano anche ora che siamo
inesorabilmente lontani.

Eleganti ed armoniose le tue mani da pianista,
ombra delle mie,
m’offusca nel rimpianto la vista
che in dissolvenza si perde nell’opale del cielo.

E come l’incedere silente dell’inverno
cadrà la prima neve
a placare della tristezza l’ardente velo.

Nella dolcezza del sogno
il bacio della nostalgia
consolerà la valle ghiacciata della mia solitudine.

La musica indimenticabile
suggellata nel cuore
suonerà soltanto per noi.

Soave sarà la carezza
del primo fiocco di neve.

Tornerà il sospirato tuo passo lieve
a tingere di tenerezza
il gelo solitario delle mie ore.

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